Citazioni dagli scritti di Shoghi Effendi

Le opere scritte da Shoghi Effendi trattano pressoché ogni aspetto del pensiero e delle attività umane.

Nelle sue lettere ricorrono vari temi: lo sviluppo delle istituzioni amministrative della comunità mondiale bahá’í; la cura della vita spirituale personale; l’espansione globale e il consolidamento della Fede bahá’í; spiegazioni delle sue leggi, dei suoi insegnamenti e dei suoi principi; la storia della Fede incluso il rango delle sue Figure centrali; la storia della civiltà del mondo e le forze che animano il suo sviluppo.

Seguono alcuni brevi estratti dagli scritti di Shoghi Effendi.

 

Quanto è estesa la Rivelazione di Bahá’u’lláh! Come copiosa appare l’immensità dei doni da Lui in questo giorno riversati sul genere umano! E pur come misera e inadeguata la concezione che abbiamo del loro significato e gloria! Troppo vicina nel tempo a questa smisurata Rivelazione è la nostra generazione per valutare, in tutta la loro portata, le infinite possibilità della Sua Fede, l’incomparabile carattere della Sua Causa e le misteriose dispensazioni della Sua Provvidenza.

(«L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh: Ulteriori considerazioni», L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh)

 

Il disegno divino è semplicemente quello di inaugurare, in un modo che solo Lui può determinare, e il cui significato solo Lui può comprendere appieno, la grande Età Aurea di un’umanità da lungo tempo divisa e afflitta. Il suo stato attuale e anche il suo futuro immediato sono oscuri, dolorosamente oscuri. Ma il suo lontano futuro è radioso, splendidamente radioso così radioso come nessuna mente può immaginare.

(Il giorno promesso)

 

Tutto quello che possiamo ragionevolmente osare è tentare di cogliere un barlume dei primi raggi dell’Alba promessa che, nella pienezza dei tempi, fugherà le tenebre che hanno avviluppato l’umanità.

(«la meta di un nuovo Ordine mondiale», L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh)

 

La Rivelazione di Bahá’u’lláh, la cui suprema missione altro non è che il conseguimento di quest’organica e spirituale unità dell’intero corpo delle nazioni, deve, tramite il proprio avvento, essere considerata, se vogliamo restare fedeli alle sue implicazioni, come l’annuncio del momento in cui l’intera umanità diventa adulta.

(«Lo sviluppo della civiltà mondiale», L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh)

 

Non cadiamo tuttavia nell’errore di credere che il principio dell’Unità del Genere Umano, asse intorno al quale ruotano tutti gli insegnamenti di Bahá’u’lláh, si limiti ad un mero scoppio di inconsapevole emotività e si configuri quale espressione di vaghe e pie speranze. Non si può identificare il suo appello come un semplice risveglio dello spirito di fratellanza e di buona volontà fra gli uomini, né esso mira soltanto a promuovere un’armoniosa cooperazione fra individui, popoli e nazioni. Vanno ben più a fondo le sue implicazioni, e molto più vaste di quelle che ai Profeti del passato fu concesso di annunciare sono le istanze che esso propone, che il suo messaggio non è applicabile al solo individuo, ma ha attinenza anzitutto con quelle relazioni fondamentali che dovranno unire tutti gli Stati e le nazioni quali membri dell’unica umana famiglia; né costituisce esso la mera formulazione di un ideale, inseparabilmente legato com’è a un’istituzione atta ad incarnarne la verità, a dimostrarne la validità, a perpetuarne l’influenza. Quel principio implica un’organica trasformazione nelle strutture dell’odierna società, un mutamento quale mai il mondo ha finora sperimentato… Questo principio rappresenta il coronamento dell’evoluzione umana, un’evoluzione che ha visto i suoi primordi nella nascita della famiglia, ha visto il suo successivo sviluppo nel conseguimento della solidarietà tribale, ha poi condotto al costituirsi della città-stato ed è più tardi sfociato nell’istituzione di nazioni indipendenti e sovrane.

(«La meta di un nuovo Ordine mondiale», L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh)

 

L’unità familiare, l’unità della tribù, della città-stato e della nazione sono state l’una dopo l’altra tentate e pienamente conseguite. l’unità del mondo è la meta per la quale questa umanità afflitta sta lottando.

(«Lo sviluppo della civiltà mondiale», L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh)

 

Che non vi siano dubbi riguardo allo scopo animatore della Legge Mondiale di Bahá’u’lláh! Lungi dal mirare allo sconvolgimento delle attuali fondamenta della società, essa cerca anzi di ampliarne le basi, di rimodellarne le istituzioni in maniera consona ai bisogni di questo mondo in continuo mutamento. La Sua Legge non si pone in conflitto con alcun tipo di legittima fedeltà, né intende scalzare alcuna sostanziale forma di lealtà; non è suo scopo quello di estinguere nel cuore

dell’uomo la fiamma di un sano e intelligente patriottismo, né di sopprimere il sistema delle autonomie nazionali così necessario ad evitare i mali di un eccessivo accentramento. Né essa trascura, o s’attenta di sopprimere, le differenze di origine etnica, di clima, storia, lingua e tradizioni, pensiero e costumi, che diversifica i vari popoli e nazioni del mondo: invita piuttosto a una lealtà più ampia, a un’aspirazione più grandiosa di qualsiasi altra che abbia mai animato la razza umana, insiste sulla subordinazione delle spinte e degli interessi nazionali alle impellenti esigenze dell’unità del mondo, rigetta da un lato l’eccessivo accentramento e ripudia dall’altro tutti i tentativi volti verso l’uniformità. La sua parola d’ordine è unità nella diversità…

(«La meta di un nuovo Ordine mondiale», L’Ordine mondiale di Bahá’u’lláh)

 

Questa rettitudine di condotta con le sue implicazioni di giustizia, equità, sincerità, onestà, imparzialità, attendibilità e fidatezza deve caratterizzare ogni fase della vita della comunità bahá’í. «I compagni di Dio», ha dichiarato Bahá’u’lláh, «sono il fermento che deve far lievitare i popoli del mondo. Essi devono palesare tale lealtà, sincerità e perseveranza, in tal guisa agire e contenersi che tutta l’umanità possa giovarsi del loro esempio».

(L’avvento della giustizia divina)